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Il nuovo Senato e l'Unione europea

Giovanni Cavaggion
Settembre 2016

 

Nel paper si analizzano gli effetti della riforma costituzionale approvata dal Parlamento sul ruolo del nuovo Senato in riferimento alla partecipazione dell’Italia all’Unione europea. Il Senato manterrà importanti poteri per quanto riguarda la ratifica dei Trattati, il raccordo tra gli enti costitutivi della Repubblica e l’Unione, la verifica dell’impatto delle politiche dell’Unione sui territori, la partecipazione alla formazione degli atti normativi e delle politiche europee. Vengono inoltre evidenziate due principali criticità della riforma. Da un punto di vista strutturale, il nuovo Senato potrebbe non essere in grado di partecipare efficacemente agli Affari europei se non si individua un criterio di selezione degli atti da sottoporre al suo vaglio. Da un punto di vista sostanziale, soprattutto se la vocazione del Senato sarà ancora politica, sarà necessario un corretto inquadramento dei suoi nuovi poteri nelle dinamiche della forma di governo al fine di scongiurare un loro utilizzo strumentale.

Keywords: Senato, Italia, Unione europea, Costituzione, riforma, trattati.

Giovanni Cavaggion è Dottorando di Ricerca in Autonomie, Servizi Pubblici e Diritti all’Università degli Studi del Piemonte Orientale

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