Dal patto di stabilità all'attuazione del pareggio di bilancio per i governi locali: criticità e possibili soluzioni
Leonzio Rizzo
Gennaio 2016
L’Italia ha introdotto il pareggio di bilancio agli enti locali declinato nelle leggi di stabilità del 2015 e 2016 che ha fortemente penalizzato gli investimenti locali: proponiamo l’istituzione un mercato dei diritti ad indebitarsi, in cui all’interno della stessa regione un comune in surplus potrebbe vendere i propri spazi finanziari ad un altro comune. La legge 243/2012 prevede un fondo straordinario destinato a finanziare i livelli essenziali delle funzioni fondamentali nelle fasi avverse del ciclo e di uno speculare fondo ammortamenti titoli di stato. Proponiamo una regola che determini l’entità aggregata e il successivo riparto dei due fondi, facendo ricorso alla nozione di entrate standard e di output effettivo e potenziale. La contabilità utilizzata per il calcolo del saldo strutturale della PA è di tipo economico, mentre i saldi degli enti locali sono di tipo finanziario: mostriamo come l’introduzione di una contabilità euro-compatibile, molto vicina a quella economica, determina rilevanti variazioni nei saldi degli enti locali. Con l’utilizzo della nuova contabilità degli enti locali proponiamo di fare riferimento a due vincoli di saldo distinti: l’indebitamento netto (così come definito in sede europea) e il saldo delle partite finanziarie.
Leonzio Rizzo è Professore Associato di Scienza delle Finanze all’Università di Ferrara & IEB
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