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La Comunità euromediterranea dell'energia

DP_04

Autori: Alfonso Iozzo - Antonio Mosconi
Data: Ottobre 2011

Addendum - Umberto Quadrino, Europa e Nord Africa: una possibile alleanza nel campo energetico


Le profonde trasformazioni in corso nei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo costituiscono una sfida per l’Unione europea (UE), che, a poco più di vent’anni dal crollo del blocco sovietico, è chiamata a ridisegnare il proprio profilo nelle relazioni internazionali.

L’Europa ha, infatti, una responsabilità primaria nel Mediterraneo e nelle sue connessioni con il Medio Oriente e l’Africa sub-sahariana, ma, a differenza di quanto avvenuto con l’allargamento dell’UE ad Est - ipotesi allo stato non percorribile per i Paesi del sud del Mediterraneo - solo una forte e strutturata, anche sul piano istituzionale, politica di associazione può raggiungere l’obiettivo della stabilizzazione dell’area.

A tal fine è necessario avviare un processo di reale integrazione tra le due sponde del Mediterraneo e, accanto ai tentativi sin qui perseguiti di un mercato comune dei prodotti industriali, bisognerebbe focalizzare l’attenzione sulla Politica agricola comune e  sull’energia, che è la risorsa che i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo potrebbero apportare all’impresa comune.

Riprendendo gli elementi fondamentali della Comunità europea del carbone e dell’acciaio, ispirata da Jean Monnet, l’obiettivo deve essere la creazione di una Comunità euromediterranea dell’energia, in un contesto di sviluppo della democrazia, in particolare attraverso il controllo di un’Assemblea parlamentare comune.

Un’ipotesi da analizzare potrebbe essere quella di una possibile evoluzione della Comunità europea dell’energia atomica, il cui il trattato, con le opportune modifiche, a partire ovviamente dal nome e dall’estensione a tutte le forme di energia, potrebbe consentire di dare vita alla proposta Comunità euromediterraneadell’energia.

La esistente Unione per il Mediterraneo resterebbe in vigore, analogamente a quanto avvenuto con il Consiglio d’Europa dopo la fondazione delle Comunità europee, per facilitare la cooperazione intergovernativa tra tutti i Paesi dell’area.


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